Page 11 - Piero Gasparini - La "mia" Bolivia
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duemila ettari di foresta erano suoi e cominciava a disboscare, per il

       legname che rende, ai ricchi naturalmente, e sempre di più, come la soia o

       la coltivazione dello zucchero, a loro naturalmente, non ai campesinos.

             Le suore, dicevo, suor Albina, suor Anna, suor Grazia, sono abruzzesi

       e riusciamo a dire delle nostre intenzioni: ci verranno a prendere

       all’aeroporto di Santa Cruz il 5 dicembre 1993, e poi vedremo quel che

       succederà. Ansia, almeno nel sottoscritto, non dico degli altri: ma, nelle

       riunioni preparatorie, siamo tutti forti o fingiamo di esserlo. Insomma i

       quaranta sono suonati per tutti. Vogliamo partire? Siamo in undici alla fine,

       per la Bolivia portiamo undici valigie di roba da mangiare (pasta,

       scatolette, prosciutti a lunga conservazione...) ed undici valigie di abitini e

       di giocattoli per i piccoli. Ci sentiamo un poco dei Babbo Natale con i

       regali, ma poi ci ricordiamo che padre Remo é morto il giorno di Natale

       quando portava i regali alle comunità più sperdute dentro la foresta...







             Niente volontà di paragoni, ma... Undici biglietti di volo da Milano a

       Roma, a Madrid, a Buenos Aires, a La Paz, ultimo scalo Santa Cruz de la

       Sierra. Complessivamente sono venticinque ore di volo, non sempre

       tranquille, specialmente quando si sorvolano i deserti di sale delle Ande.

             Gli “intestatari” dei biglietti:  Vigilio Bettinsoli,  Virgilio Bettinsoli,

       Narciso Bettinsoli, Emidio Bettinsoli, Bruno Bettinsoli, Achille Foccoli,

       Massimo Ghisla, Angiolino Ghisla, Mario Sigurtà, Gianbattista Freddi e il

       sottoscritto, Piero Gasparini.




             È il 2 dicembre del 1993: l’avventura comincia, perché anche di

       avventure dovremmo dire, ma comincia soprattutto la testimonianza di

       undici persone che dal consumismo sfrenato e dalla supercomodità per

       qualche giorno potranno vedere i primordi dell’umanità, la vita e

       l’esistenza delle capanne di paglia. Ed è stata subito, dentro ognuno di noi,

       una preghiera, istintiva e sincera a padre Remo.



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