Page 86 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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PIEDI A TERRA E SGUARDO IN ALTO                                       Montenero di Bisaccia (Campobasso), 23 luglio 2004






              lo sono Suor Mery Escudero Villalba, ho avuto la gioia di avere come Maestra di formazione alla vita
          Religiosa, Madre Pierina Santarelli insieme a Suor Domenica Di Giacinto (Maestra di formazione delle
          Postulanti e  Novizie). La  cosa  che  più mi ha colpito di Madre Pierina è  il suo Amore appassionato a
          Cristo, alla Vergine Maria, alla Chiesa, all'Istituto e alle Missioni, in modo particolare alla Bolivia. La sua
          grande devozione alla Santissima Trinità e a tutti i Santi.
              È sempre vissuta con i piedi per terra e con lo sguardo rivolto al cielo. Non le piacevano le chiacchie-
          re, amava molto con i fatti e diceva sempre: "Figlie mie dite poche parole e lettere tonde, il vostro parla-
          re sia sempre sì - sì, no - no, non siate mai mezze misure" e ancora: "Figlie mie ricordatevi sempre che
          prima di essere suore voi siete donne, e la "donna" dev'essere "forte".
              Ci esortava sempre: "Vogliatevi bene, gareggiate nello stimarvi a vicenda, non alzate la voce, non grida-
          te a squarciagola, parlate piano con finezza ed eleganza, vivete sempre alla presenza di Dio senza sotterfugi
          e fate sempre tutto e solo alla maggior gloria di Dio per la nostra santificazione e per l'avvento del Regno di
          Dio". Tutte le volte che dovevamo andare all'Istituto di Scienze Religiose ci radunava, ci  dava la merenda
          per l'intervallo e non ci lasciava uscire prima di fare la preghiera per chiedere a Dio la santa benedizione.
              Ci conosceva ad una ad una come il palmo della sua mano, quando voleva aiutarti a correggere qual-
          che difetto, bastava un suo sguardo e subito capivi cosa voleva dirti. Quando ci faceva le lezioni forma-
          tive ci diceva che per capire qualcosa dovevamo aprire la mente e il cuore in modo da farlo "calare den-
          tro", concludeva sempre: "Chi ha orecchi per intendere intenda!".
              Correggeva sempre con dolcezza, ma durante la lettura spirituale faceva vibrare con decisione la sua
          voce. Ci ripeteva sempre che ci amava senza preferenza. Aveva una carità a tutta prova, quando qualcu-
          na si ammalava era lei la prima a soccorrere con l'aiuto di Suor Domenica e a ricorrere ai ripari con tutte
          le cure e premure possibili ed immaginabili.
              Ricordo che io al  Noviziato (a  L'Aquila), avevo spesso la tosse e lei mi riempiva sempre le tasche di
          caramelle alla menta. Quando poi mi accadeva in chiesa, si alzava disinvoltamente dal suo banco (che
          stava quasi all'ultima fila  della parte sinistra, mentre io mi trovavo al lato destro, quasi alla prima fila,
          cioè al primo banco davanti) per darmi le caramelle. Io le ero molto grata.






























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