Page 207 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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QUESTA È MIA ZIA Campobasso, 1993
Tema in IV elementare
D escrivo una persona molto cara. Descrivo zia suora.
Io ho una zia che ha circa 73 anni. Il suo nome di battesimo è Carolina, ma quando ha preso i voti le
hanno dato il nome di Pierina. Io non ho mai visto i suoi capelli. perché porta sempre il velo, ma so che le
suore li portano corti; a volte sono riuscita a vederle qualche ciocca ed era di colore grigio chiaro; ha gli
occhi azzurri, sono dolci, ci si legge dentro tanta gioia. È abbastanza alta e non è nè troppo grassa e né
troppo magra. È una donna molto forte e felice per la sua età e quando sta con noi è ancora più felice. Lei
è molto buona e per questo tutte le altre suore le vogliono bene, tanto è vero che l'hanno eletta madre
generale per tantissimi anni. Lo scopo della sua vita è fare del bene agli altri; infatti si prodiga per chi ha
molto bisogno. Quando siamo andati da lei mi ha detto che appena arriva con tutto il carico di roba, tutti
le fanno un mare di feste alla missione che lei ha fondato in Bolivia, mi ha anche detto che camminando,
ha visto delle capanne dove ci abitavano alcune tribù di Boliviani, e ancora mi ha detto di quando è anda-
ta all'orfanotrofio lo stesso tutti erano felici e lei anche. A loro ha dato delle cose e le orfanelle le hanno
dato delle cose fatte da loro e zia così ce le ha portate a noi, e io alcune di queste cose tipo fasce, cerchiet-
ti e maglie le ho ancora conservate.
La sua missione oltre a fare del bene agli altri è anche dare se stessa a Dio.
Le voglio tantissimo bene e spero che conservi molto caro questo mio ricordo.
VALERIA BRUNALE
UN ALBERO DALLE RADICI PROFONDE
Campobasso, gennaio 2006
C osa dire se non ciò che mi parte direttamente
dal cuore?
Un albero dalle forti e profonde radici, che ha
teso i suoi rami ricchi di foglie per accogliere coloro
che l'hanno conosciuta.
Il sorriso ad un bambino, il conforto per un mala-
to, l'ascolto di un anziano lasciavano trasparire l' em-
patia che diventava quasi tangibile.
Non quello che io dico di lei (come nipote potrei
essere poco credibile), ma è ciò che resta impresso nel
tempo a farne la testimonianza visibile di quel miste-
ro divino di cui la sua vita è stata piena.
MARlA MARCHITELLI
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