Page 202 - Una primavera di bene: In cammino con Madre Pierina Santarelli (2006)
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IL NOSTRO PANE FRAGRANTE                                                         Festa di S.Pietro 1987




                  l1 tempo che passa con il suo alternarsi di albe e tramonti, scandisce giorni, ore e momenti indi-
               menticabili, ma  pur sempre destinati ad essere scritti nel  libro del passato che la  calca  dei giorni
               rende più o meno vecchio, ingiallito e impolverato.
                  Non par così per chi della vita ha fatto  "un dono", e di ogni evento, non un ricordo,  ma una
               "memoria" che in essa ogni fatto ed ogni gesto assume la freschezza della brezza primaverile.
                  La tua vita allora, Madre, è una perenne "festa" ed un'eterna primavera, perché tu doni perpe-
               tuando nei tuoi giorni "la memoria del Signore" che ad ogni cosa dà il sapore del pane quotidiano.
                  Sorelle non avvertite nell'aria il  profumo e la  fragranza di questo pane bianco che sotto la gri-
               gia e calda cenere sta cuocendo per noi? Prendiamolo è per noi, spezziamolo e mangiamolo tutte
               perché è la nostra vita. Tu, Madre, configurata a Cristo sei il nostro pane profuso ogni giorno abbon-
               dantemente.
                  Oh, lasciamo, lasciamo che dicano quelli che dell'amore non han conosciuto il volto e della vita
              neanche l'ombra, ma io, tu, tutte noi che "mangiamo e beviamo" con te,  se abbiamo un cuore che
               pulsa e sente possiamo testimoniare ciò che tu, Madre, per tutte noi hai donato e doni. Hai donato
               tutta te stessa e da quel tuo fuoco consumato, sprizzano via a miriadi le scintille di tanti nuovi fuo-
               chi chiamati ad essere, come te, fuoco che scalda e cuoce il fermento del nuovo pane da donare alle
               tante  mani  che  si  tendono.  E  nasce ...  e  s'accresce  la  voglia  e  il  desiderio  di  perpetuare  così
               nell'Istituto e nella Chiesa il comando del Signore: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi",
              solo allora ha senso per noi la nostra Eucarestia e il ripetere: "facciamo questo im memora di Te,
              Signore". E par di vedere ai nostri giorni la  primitiva comunità apostolica con le ansie e le preoc-
              cupazioni di Paolo per tutte le chiese.
                  Le gioie e le  soddisfazioni per i tanti fratelli  venuti alla  fede  e perseveranti in essa. Madre,  io
               vedo  davvero  nella  nostra  famiglia  quella  primitiva  Pentecoste  rinnovarsi  giorno  dopo  giorno:
               nuove prospettive, nuovi orizzonti e certamente nuove preoccupazioni che preludono notti genera-
               trici di nuove aurore.
                  Stavamo vivendo un po'  chiuse in casa,  accanto al  focolare  nel  freddo inverno, ed ecco  pian
              piano irrompere la primavera e uscir fuori per dare un nuovo e più ampio respiro al nostro Istituto:
              le missioni. Volute e sofferte da te, Madre, in prima persona, ma ora tutte guardiamo con entusia-
              smo e con sempre nuova speranza le promesse di questo nuovo giorno di Dio.
                  Nel ripetere la "memora del Signore" si effonde allora su te e su tutte noi il dono del suo Spirito,
              che c'insegna a leggere fra  le righe dell'andirivieni degli eventi, delle persone, delle testimonianze
              il grande dono che Dio ci fa  di un pane donato e spezzato, che alimenta e sostiene le nostre vite: è
              il  pane del cammino.
                  Rinvigorite da queste certezze, Madre, camminiamo sicure con te, finchè i bagliori del meriggio
              ci additano la via luminosa e chiara e quando ci sorprenderà la notte,  tu ancora ci sarai maestra e
              guida,  perché tu  ben sai che cos'è la  notte!  Certezza  senza luce,  amore senza  risposta,  speranza
              abbandonata nel giorno che verrà.
                  Madre, nel porgerti gli  auguri per la tua  festa  onomastica con  tutte le  mie sorelle e a nome di
              tutte loro sento di dirti con tutta la forza della mia povera esistenza "Grazie".

                                                                  SUOR MARISTELLA GALVANI CON LE  SORELLE TUTTE



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