Page 439 - Antonio Alfredo Varrasso - Madre Maria Francesca: Fondatrice dell'Istituto Suore della Dottrina Cristiana - Storia e Documenti (Vol. II°) (1997)
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               riora e alla Comunità ignote, si staccarono nuovamente e ripresero il
               nome della Sacra Famiglia.
                  Nello stesso anno 1925 la Superiora Epifani accettò la domanda
               del Sindaco di Capestrano Sig. Luigi Celli per aprire ivi un Asilo.  E
               non avendo una Suora diplomata, fidò nella Provvidenza, anche per-
               ché era il  primo passo che si avanzava per quest'opera di tanta re-
               sponsabilità.
                  Il 9  del mese di Novembre 1925 partì la Superiora con tre Suore
               accompagnate dallo stesso Sindaco e dalla sua signora, gentilmente
               venuti in Aquila a prenderle, mentre il Segretario e la Giunta Comu-
               nale l'attesero in casa Celli dove furono ricevute, per poi passare nei
               locali del Municipio provvisoriamente adattati alla meglio.
                  Ne  affidò  la direzione a  Suor Colomba Barbarossa che cercò di
               fare del suo meglio per rispondere al desiderio delle Autorità, soddi-
               sfare il popolo e perché l'Istituto non si acquistasse cattivo nome fin
               da principio. In seguito si aprì un secondo asilo in Barisciano, aven-
               do già quasi prossima una Suora diplomata, ma provvisoriamente vi
               mise due Suore e un'aspirante pratica per l'Asilo.
                  Alla fine del primo triennio della Superiora Epifani, dicembre 1926,
               per circostanze di Comunità, l'Arcivescovo - previo il voto del Consi-
               glio - permise di rimandare alla stagione estiva l'elezione della nuova
               Superiora, ma nel febbraio del 1927 ammalò e aggravandosi grada-
               tamente l'otto ottobre dello stesso anno morì.
                  Il giorno 28 dicembre si tenne il Capitolo per l'elezione della nuo-
               va Superiora, rimanendo eletta Suor Colomba Barbarossa. Ànche a
               questa  non  mancarono  momenti  scoraggianti,  non solo  per  la  ri-
               strettezza finanziaria accresciuta per le spese diverse sostenute dal-
               la Comunità, ma quanto per la ristrettezza di personale disponibile e
               soprattutto per la pendenza della suddetta causa e il  mutismo im-
               placabile della suggestionata donatrice, tanto nocivi all'esito favore-
               vole!!!
                  Ma anche in questo la benefica Provvidenza le fu al lato, sugge-
               rendole un mezzo di tentativo per tanto sospirato riavvicinamento,
               inviando alla suddetta donatrice un pensiero, che essa tanto gradì,
               per sapersi ancora ricordata (essendosi fino allora ricreduto tutt'al-
               tro per i travagli cagionati) per cui,  rientrando,  forse,  in se stessa,
               rispose con espressioni di gratitudine e  scomparsa davanti ai suoi
               occhi la fosca nebbia, vide il chiaro e si riaprì la corrispondenza. Ciò
               avvenne nella III festa natalizia, 28.12.1928.
                  Invitò poi subito la Superiora a recarsi a Terni, perché essa sen-
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