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Madre M. Francesca De Sanctis, al secolo M. Nicola Santa, nasce
             in Abruzzo, a Castiglione a Casauria (PE) il 30 luglio 1836. Deci-
             ma  di  undici  figli,  vede  la luce  dal  matrimonio  di  Ferdinando  e
             Maria Grazia De Mattheis; il primo agosto 1836, viene battezzata
             a Castiglione nella chiesa parrocchiale, dedicata alla Vergine As-
             sunta. La sua è una famiglia semplice e di umili origini, il padre
             muore prematuramente il 17 maggio 1846 a 52 anni, e lascia una
             famiglia che pur  nel  dolore, riesce  con  sacrificio,  grazie ad  una
             grande  fede,  ad  andare  avanti.  Maria  Nicola  Santa    sensibile  al
             richiamo della fede e della spiritualità, cresce maturando nell’ani-
             mo il desiderio di realizzare qualcosa di grande e di bello. Nasce
             nel suo cuore all’ombra della chiesa parrocchiale e dal messaggio
             di spiritualità di S. Francesco d’Assisi, un forte richiamo vocazio-
             nale. All’età di 12 anni, nell’ottobre del 1848, riceve il Sacramento
             della Confermazione. A 25 anni i tempi sono maturi per una scel-
             ta definitiva che sia pure lungo un cammino difficoltoso, permet-  Vastarini  Cresi  e  M.  Nicola
             terà alla fanciulla di iniziare a costruire grandi cose, con una ri-  che  aspirava  sempre  più  allo
             sposta generosa alla chiamata del Signore: ella brama di donarsi   stato religioso, ottenne di oc-
             totalmente  a  Dio,  per  questo  decide  di  iniziare  il  suo  cammino   cuparsi dell’insegnamento del
             vocazionale  entrando  in  un  monastero  di  L’Aquila,  capoluogo   catechismo  presso  una  par-
             abruzzese. Questa città,  sorta a metà del duecento, all’ombra del   rocchia  del  centro  storico,  S.
             Gran Sasso, offre  a quel tempo un rigoglioso fiorire di vita con-  Quinziano.”  Nel 1878  muore
             sacrata.  Le  memorie  storiche  sull’origine  dell’Istituto  religioso   la  mamma,  le  sorelle,  senza
             aquilano  delle  suore  della  Dottrina  Cristiana,  fanno  riferimento   arrendersi  continuano  ad  in-
             agli scritti di Suor M. Angela Giannangeli (1866-1949) che cono-  segnare catechismo  anche  in
             sce personalmente la futura Madre Fondatrice e di Suor Colomba    casa, creando così l’immagine
             Barbarossa (1872-1952). Dagli scritti di quest’ultima si legge: “nel  di  una  prima  comunità  reli-
             corso  del  1862 la  giovinetta  entra  presso il  Monastero di  Santa  giosa. Nel 1881 muore Mons.
             Caterina, ma dopo poco tempo, è costretta ad uscire per malattia  Filippi,  suo  successore  è  l’a-
             e fa ritorno in famiglia”. Dopo pochi mesi dall’uscita dal monaste-  quilano  Mons.  Augusto  Anto-
             ro, nel gennaio del1863, le religiose vengono espulse e il loro or-  nino  Vicentini  che  appoggia
             dine soppresso, il monastero viene requisito e trasformato in ca-  pienamente  la  giovane  De
             serma infatti, in quegli anni, sono forti le tensioni sociali in Italia   Sanctis  nella  realizzazione
             e dunque, anche a L’Aquila, nonostante la tradizionale caratteriz-  del suo progetto; nel suo pia-
             zazione religiosa della popolazione e la rilevante presenza di sa-  no pastorale infatti, è previsto
             cerdoti e di istituti di vita consacrata, c’è un  minaccioso sviluppo   ad  ampio  raggio  l’insegna-
             di  ideologie  materialistiche  il  dilagarsi  di  un  liberalismo  ateo  e   mento della Dottrina Cristiana
             massonico, anticlericale. La giovane coglie tra la gente i segni di   ad  ogni ceto sociale.   Le  so-
             un malessere che individua proprio nelle crescenti carenze morali   relle De Sanctis suscitano per
             e spirituali, è in pericolo la formazione religiosa delle famiglie, dei   l’esempio di vita e per l’inten-
             bambini  e  dei  giovani,  occorre  intervenire  per  rinsaldare  forte-  sificata attività d’insegnamen-
             mente i sani principi e valori umani e cristiani. Per questo, guida-  to del catechismo, la crescen-
             ta dall’azione dello Spirito Santo, dopo il 1867, torna a L’Aquila   te  ed  ammirata  attenzione
             con la madre e le sorelle Felicita e  Florinda. Scrive Suor Colom-  dei  cittadini,  e  dello  stesso
             ba: “Grazie ad alcuni colloqui con l’arcivescovo Mons. Luigi Filippi,  arcivescovo: La comunità cre-
             posero abitazione in casa Zucher in Via Fortebraccio, con gente a  sce, i tempi sembrano maturi
             pensione, onde tirare avanti onestamente la vita. La giovane vie-  per la fondazione di un vero e
             ne affidata alle cure spirituali di Mons. Giovanni Battista Vastarini  proprio  istituto  religioso.  In
             Cresi  canonico  della  cattedrale  S.  Massimo  e  di  Mons.  Angelo  quegli stessi anni, la comuni-
             Aloisio parroco di S. Pietro Coppito,  più tardi passarono a Casa    tà nascente, lascia casa Vasta


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