Page 4 - MDC Informa n.93
P. 4

arrivati  a  L’Aquila  e  non  potevamo  atterrare:
                                                                 nebbia fitta, tutto scuro, non si poteva. Il pilo-
                                                                 ta  dell’elicottero  girava,  girava…  Alla  fine  ha
                                                                 visto un piccolo buco ed è entrato lì: è riusci-
                                                                 to, un maestro. E ho pensato alla miseria: con
                                                                 la  miseria  succede  lo  stesso,  con  la  propria
                                                                 miseria.  Tante  volte  lì,  guardando  chi  siamo,
                                                                 niente,  meno  di  niente;  e  giriamo,  giriamo…
                                                                 Ma a volte il Signore fa un piccolo buco: met-
              OMELIA DEL SANTO PADRE alla S. Messa               titi lì dentro, sono le piaghe del Signore! Lì è
          P.le Basilica  S. Maria in Collemaggio, 28.8.22        la misericordia, ma è nella tua miseria. C’è il
          I Santi sono un’affascinante spiegazione del Vangelo.   buco che nella tua miseria il Signore ti fa per
          La  loro  vita  è  il  punto  privilegiato  da  cui  possiamo   potere  entrare.  Misericordia  che  viene  nella
          scorgere  la  buona  notizia  che  Gesù  è  venuto  ad  an-  tua, nella mia, nella nostra miseria. Cari fratel-
          nunciare, e cioè che Dio è nostro Padre e ognuno di    li  e  care  sorelle,  voi  avete  sofferto  molto  a
          noi è amato da Lui. Gesù è la prova di questo Amore.   causa del terremoto, e come popolo state pro-
          Oggi celebriamo l’Eucaristia in un giorno speciale per   vando a rialzarvi e a rimettervi in piedi. Ma chi
          questa città e per questa Chiesa: la Perdonanza Cele-  ha  sofferto  deve  poter  fare  tesoro  della  pro-
          stiniana. Qui sono custodite le reliquie del santo Papa   pria  sofferenza,  deve  comprendere  che  nel
          Celestino V. Quest’uomo sembra realizzare pienamen-    buio  sperimentato  gli  è  stato  fatto  anche  il
          te  ciò  che  abbiamo  ascoltato  nella  prima  Lettura.   dono di capire il dolore degli altri. Voi potete
          Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai   custodire il dono della misericordia perché co-
          grazia davanti al Signore. Erroneamente ricordiamo la   noscete cosa significa perdere tutto. Voi pote-
          figura di Celestino V come “colui che fece il gran rifiu-  te custodire la misericordia perché avete fatto
          to”,  secondo  l’espressione  di  Dante;  ma  Celestino  V   l’esperienza  della  miseria.  Ognuno  nella  vita,
          non  è stato  l’uomo  del  “no”,  è  stato  l’uomo  del  “sì”.   senza per forza vivere un terremoto, può, per
          Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di   così  dire,  fare  esperienza  di  un  terremoto
          Dio che assumendo la forza degli umili. Proprio perché   dell’anima,  che  lo  mette  in  contatto  con  la
          sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini de-  propria fragilità, la propria miseria. In questa
          boli e perdenti, ma in realtà sono i veri vincitori, per-  esperienza  si  può  perdere  tutto,  ma  si  può
          ché  sono  gli  unici  che  confidano  completamente  nel   anche  imparare  la  vera  umiltà.  In  tali  circo-
          Signore.Dagli  umili  Dio  viene  glorificato.  Nello  spirito   stanze  ci  si  può  lasciar  incattivire  dalla  vita,
          del mondo, che è dominato dall’orgoglio, la Parola di   oppure  si  può  imparare  la  mitezza.  C’è  però
          Dio di oggi ci invita a farci umili e miti. L’umiltà non   un campanello d’allarme che ci dice se stiamo
          consiste  nella  svalutazione  di  sé  stessi,  bensì in  quel   sbagliando strada, il Vangelo di oggi lo ricor-
          sano realismo che ci fa riconoscere le nostre potenzia-  da. Gesù è invitato a pranzo, a casa di un fari-
          lità e le nostre miserie. A partire proprio dalle nostre   seo e osserva come molti corrono a prendere i
          miserie,  l’umiltà  ci  fa  distogliere  lo  sguardo  da  noi   posti  migliori  a  tavola.  Questo  gli  dà  spunto
          stessi per rivolgerlo a Dio. La forza degli umili è il Si-  per raccontare una parabola: quando sei invi-
          gnore,  non  le  strategie,  i  mezzi  umani,  le  logiche  di   tato a nozze da qualcuno, non metterti al pri-
          questo  mondo.  In  tal  senso,  Celestino  V  è  stato  un   mo posto, perché non ci sia un altro invitato
          testimone  coraggioso  del  Vangelo,  in  lui  ammiriamo   più degno di te, e colui che ha invitato te e lui
          una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente   venga a dirti: cedigli il posto, e tu vai dietro.
          testimone  di  quel  nome  di  Dio  che  è  Misericordia.   Allora  dovrai  con  vergogna  occupare  l’ultimo
          Questa è il cuore stesso del Vangelo, perché la miseri-  posto. Troppe volte si pensa di valere in base
          cordia è saperci amati nella nostra miseria. Non si può   al posto che si occupa in questo mondo. L’uo-
          capire la misericordia se non si capisce la propria mi-  mo non è il posto che detiene, l’uomo è la li-
          seria. Essere credenti non significa accostarsi a un Dio   bertà di cui è capace e che manifesta quando
          che  fa  paura.  No,  cari  fratelli  e  sorelle,  noi  ci  siamo   occupa l’ultimo posto, o quando gli è riservato
          accostati a Gesù, che è la Misericordia del Padre e l’A-  un posto sulla Croce. Il cristiano sa che la sua
          more che salva. La misericordia è Lui. Se qualcuno di   vita non è una carriera alla maniera di questo
          noi  pensa  di  arrivare  alla  misericordia  per  un  altro   mondo, ma una carriera alla maniera di Cristo,
          cammino che non sia la propria miseria, ha sbagliato   venuto  per  servire  e  non  per  essere  servito.
          strada. L’Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che   Fratelli e sorelle, che L’Aquila sia davvero ca-
          proprio Papa Celestino V le ha lasciato. È il privilegio   pitale di perdono, capitale di pace e di riconci-
          di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con   liazione!  Che  L’Aquila  sappia  offrire  a  tutti  la
          essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere   trasformazione  che  Maria  canta  nel  Magnifi-
          vissuta con gioia. Misericordia è l’esperienza di sentirci   cat: Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innal-
          accolti, rimessi in piedi, rafforzati, guariti, incoraggiati.   zato gli umili. A Maria, da voi venerata con il
          Essere perdonati è sperimentare ciò che più si avvici-  titolo  di  Salvezza del popolo aquilano,  vo-
          na  alla   resurrezione.  Che  questo tempio  sia sempre   gliamo affidare il proposito di vivere secondo il
          luogo in cui ci si possa riconciliare, e sperimentare la   Vangelo. La sua materna intercessione otten-
          Grazia che ci rimette in piedi. Sia un tempio del perdo-  ga per il mondo intero il perdono e la pace. La
          no non solo una volta l’anno, ma sempre, tutti i giorni.   consapevolezza della propria miseria e la bel-
          Oggi, al mattino, ho pensato a questo, quando siamo    lezza della misericordia.
                                          Missionarie Dottrina Cristiana
                                             Curia Generale - L’Aquila
   1   2   3   4