Page 17 - Briciole Missionarie
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La Paz, 28/10/1984
Vivere in Bolivia significa conoscere almeno tre mondi: quello di Santa Cruz, quello di
Cochabamba e quello di La Paz.
Questa mattina siamo partite da Colcapirlma alle ore 8,00 dopo aver partecipato alla
Celebrazione Eucaristica parrocchiale, quindi partenza verso l'aereoporto di Cochabamba a
guida di Padre Santiago. Consueta attesa, ritardo di un'ora e partenza per La Paz alle ore
10,25. Arrivo alla capitale alle ore 11,00. Era ad attenderci il Padre Ispettore: Padre Tito
Solari, salesiano veramente degno e santo, come dicono i suoi confratelli.
Dopo la spettacolare visione delle montagne boliviane: la duplice cordigliera, lo spettacolo
di una città molto originale nella posizione ( 4060 m) e nei costumi.
Arrivate all1spettoria salesiana abbiamo partecipato al Consiglio Ispettoriale per definire la
convenzione per la casa in Hardeman e studiare le diverse possibilità e soluzioni graduali
per Santa Cruz, in ogni caso sempre con profilo catechistico.
Dopo la Santa Messa nella chiesa di Maria Ausiliadora, a mensa con la comunità salesiana,
veramente distinta.
Visita al corso principale della città, fino alla chiesa di San Francesco, ritorno in casa delle
Figlie di Maria Ausiliatrice per il pernottamento. Siano rese Grazie a Dio.
La Paz, 29/10/1984
Dopo una notte insonne a causa dell'altura "alzata", partecipazione alla Celebrazione delle
Lodi e della Santa Eucaristia. Alle 10,00 partenza: visita alla parte alta della città, fila per
la benzina, visita all'opera popolare Don Bosco.
La Paz (El Alto) di questa mattina non è il Corso di ieri. Quanta miseria! Quanta povertà e
in ogni senso. Impossibile a raccontarsi: dalle abitazioni, ai mercati, dalle strade ai servizi
igienici all'aperto. Quanta miseria!
Poi alla volta del Lago di Titicaca. Che spettacolo di bellezze naturali. Un lago sconfinato
(sembra mare) limitato d� montagne. Un lago dal Perù alla Bolivia, in un altipiano
immenso circondato dalla catena reale e signoreggiato dall'Illimani che sovrasta La Paz.
Al ritorno difficoltà di rientro per disordini e manifestazioni nella parte alta della città. Solo
l'abilità di Padre Tito poteva cavarsela in quel groviglio.
Alle 18,00 eravamo alla Nunziatura Apostolica, ma il Nunzio era in commissione d'urgenza
perché il Presidente della Repubblica avrebbe accettato la mediazione della Chiesa per
desistere dal digiuno.
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