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Un po’ di storia
Ricordando il Papa emerito
Benedetto XVI
tornato alla Casa del Padre il 31.12.2022
La sua visita a L’Aquila
piegata dal sisma del 6 aprile 2009
Era il 28 aprile 2009...Giorni di disperazione.
Quella di papa Benedetto XVI fu una delle vi-
site più toccanti. Il Santo Padre dal Vaticano
alle ore 9.00 giunse come prima tappa alla
frazione di Onna, all’interno della tendopoli e
fra le rovine del paese. A seguire, si recò alla
Basilica di S. Maria di Collemaggio, entrò at-
traverso la porta santa e venerò l’urna di Papa La mia povera presenza tra voi vuole essere un segno
Celestino V, deponendovi come omaggio il tangibile del fatto che il Signore crocifisso vive; che è
Pallio che gli era stato imposto nella celebra- con noi, che è realmente risorto e non vi abbandona;
zione di inizio del Pontificato. Poi giunse in non lascerà inascoltate le vostre domande circa il futuro,
via XX Settembre davanti alle macerie della non è sordo al grido preoccupato di tante famiglie che
Casa dello Studente, dove incontrò un gruppo hanno perso tutto. La sua risposta concreta passa attra-
di studenti universitari e infine, come ultima verso la nostra solidarietà, che non può limitarsi all’e-
tappa, la Scuola Sovrintendenti della Guardia mergenza iniziale, ma deve diventare un progetto stabi-
di Finanza di Coppito per un saluto al perso- le e concreto nel tempo. Incoraggio tutti, istituzioni e
nale impegnato dei soccorsi. imprese, affinché questa città e questa terra risorgano.
Stralci del discorso tenuto ad Onna Desidero sottolineare il valore della solidarietà, che, seb-
e alla Scuola della Guardia di Finanza bene si manifesti particolarmente in momenti di crisi, è
come un fuoco nascosto sotto la cenere. La solidarietà è
“Cari amici! Sono venuto di persona in questa un sentimento altamente civico e cristiano e misura la
vostra terra splendida e ferita, che sta viven- maturità di una società. Essa si manifesta nell’opera di
do giorni di grande dolore e precarietà, per soccorso, ma non è solo una efficiente macchina orga-
esprimervi nel modo più diretto la mia cordia- nizzativa: c’è un’anima, c’è una passione, che deriva
le vicinanza. Vi sono accanto...Ho seguito con proprio dalla grande storia civile e cristiana del nostro
apprensione le notizie condividendo il vostro popolo, sia che avvenga nelle forme istituzionali, sia nel
sgomento e le vostre lacrime... Ora vorrei ab- volontariato.
bracciarvi con affetto uno ad uno. La Chiesa
tutta è qui con me, accanto alle vostre soffe-
renze, partecipe del vostro dolore per la per- “Nec recisa recedit”
dita di familiari ed amici, desiderosa di aiutarvi
nel ricostruire case, chiese... Ho ammirato e Il motto del Corpo della Guardia di Finanza, esprime la
ammiro il coraggio, la dignità e la fede con cui ferma intenzione di ricostruire la città con la costanza
avete affrontato anche questa dura prova, caratteristica degli abruzzesi.
manifestando grande volontà di non cedere Come cristiani dobbiamo chiederci: "Che cosa vuole dirci
alle avversità. Non è infatti il primo terremoto il Signore attraverso questo triste evento?". Abbiamo
che la vostra regione conosce, ed ora, come vissuto la Pasqua confrontandoci con questo trauma,
in passato, non vi siete persi d’animo. C’è in interrogando la Parola di Dio e ricevendo dalla crocifis-
voi una forza d’animo che suscita speranza. sione e dalla resurrezione del Signore nuova luce. Ab-
Molto significativo, al riguardo, è un detto ca- biamo celebrato la morte e la risurrezione di Cristo por-
ro ai vostri anziani: “Ci sono ancora tanti gior- tando nella mente e nel cuore il vostro dolore, pregando
ni dietro il Gran Sasso”. Si potrebbe dire, cari perché non venisse meno nelle persone colpite la fiducia
amici, che vi trovate, in un certo modo, nello in Dio e la speranza. A questa condizione, L’Aquila, an-
stato d’animo dei due discepoli di Emmaus, che se ferita, potrà tornare a volare.
dopo l’evento tragico della croce, rientravano I vostri morti: sono vivi in Dio e attendono da voi una
a casa delusi e amareggiati, per la “fine” di testimonianza di coraggio e di speranza. Attendono di
Gesù. Sembrava che non ci fosse più speran- veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad
za, che Dio fosse nascosto e non fosse più ornarsi di case e di chiese, belle e solide. È proprio in
presente nel mondo. Ma, lungo la strada, Egli nome di questi fratelli e sorelle che ci si deve impegnare
si accostò e si mise a conversare con loro. nuovamente a vivere facendo ricorso a ciò che non
Anche se non lo riconobbero con gli occhi, muore e che il terremoto non ha distrutto e non può
qualcosa si risvegliò nei loro cuori: le parole di distruggere: l’amore. L’amore rimane anche al di là del
quello “Sconosciuto” riaccesero in loro quella guado di questa nostra precaria esistenza terrena, per-
fiducia che l’esperienza del Calvario aveva ché l’Amore vero è Dio. Chi ama vince, in Dio, la morte
spento. e sa di non perdere coloro che ha amato.”
Missionarie Dottrina Cristiana
Curia Generale - L’Aquila