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Ri- partire dal centro è il tema del convegno DA CHI ANDREMO? è il tema del 34° semi-
USMI sulla Pastorale vocazionale (Roma 29-30 mar- nario sulla direzione spirituale tenutosi ad Assisi lo
zo). In breve alcuni contenuti. Comprendere oggi scorso aprile, parlando di: autorità e obbedienza
cosa vuol dire oggi la parola vocazione e come deve nell’accompagnamento vocazionale. La Vo-
essere oggi tradotta da noi religiose nella pastorale cazione, intesa come chiamata, è un fatto umano
vocazionale, significa pensare che la vocazione è che accade a persone, così come la fede è un’e-
una chiamata particolare di Dio alla consacrazione, sperienza umana. Le vocazioni oggi ci sono, è for-
ma anche una chiamata fondamentale che ogni per- se il nostro linguaggio che è incomprensibile, che
sona ha per essere felice. La vocazione è essere feli- non racconta la profondità della vocazione stessa.
ci. La pastorale vocazionale aiuta a realizzare questo Dovremmo narrare per questo la parte essenziale
progetto di felicità. Per un giovane oggi cosa vuol e importante del carisma con un linguaggio com-
dire essere e vivere felici? Il cammino di felicità della prensibile, creando così un rapporto tra comunità
vocazione, per noi credenti, nasce da un appello di ideale e le persone che la compongono in un rap-
Dio nel nostro cuore: “io non mi faccio santo perché porto di vicinanza e distanza insieme: nulla è più
voglio farmi santo, ma io rispondo all’appello di Dio intimo dell’ incontro nello Spirito tra persone chia-
che porto dentro e che mi chiama a vivere con liber- mate allo stesso destino dalla stessa voce. Oggi si
tà il mio cammino vocazionale. La vocazione non è parla molto dell’accompagnamento come servizio.
una sistemazione, o una professione, è qualcosa di A. Cencini lo definisce: “accompagnamento perso-
più che oltrepassa i limiti di una professione, se fos- nale, aiuto temporaneo e strumentale che un fra-
se solo questo, avremmo degli orari in cui bastereb- tello o una sorella maggiore nella fede e nel di-
be solo timbrare il cartellino di lavoro. La vocazione scepolato dà a un fratello o a una sorella minore
è di tutta la vita. Cosa è che ci fa capire quale sia la condividendo con lui un tratto di strada perché
nostra vocazione? L’ascolto; se impariamo ad ascol- questi possa discernere l’azione di Dio su di lui e
tare, impariamo a fare pastorale vocazionale. L’a- decidersi a rispondere in libertà e responsabilità”.
scolto e il discernimento interiore iniziano con l’aper- Le finalità che l’accompagnatore può assumere
tura del cuore; la pastorale non può fermarsi a dire: possono essere: 1.Guidare la persona nella sco-
- Tutto andrà benissimo; occorre curare la vocazio- perta dell’azione di Dio nella sua vita. 2.Aiutarla a
ne, riflettere su di essa, capire che la vocazione è un dare una risposta concreta coerente e quanto più
grande percorso, un esodo verso la terra promessa; possibile libera. L’accompagnatore non è offre
occorre saper leggere la cronaca della propria esi- risposte immediate, ma aiuta a far emerge do-
stenza, dentro la storia della salvezza. Un giovane mande; questo è fondamentale, in modo che la
non è mai perso se vive una fase negativa della sua persona stessa possa trovare delle risposte ai suoi
vita. Chi fa dunque pastorale vocazionale? E’ la co- interrogativi più profondi quindi, non dare risposte
munità che accompagna la vita di ogni persona. Il immediate, ma far emergere le domande: “cosa
sinodo afferma che la vocazione è una avventura di vuoi che io faccia?” Manente nel suo libro
tutta la comunità, essa è chiamata ad essere acco- “Vivere gli ideali” dice: è fondamentale che la
gliente, aperta, domestica, familiare, perché è l’al- guida sia cosciente di trasmettere un messaggio
veo in cui la vocazione si forma è la maternità e pa- parziale, quindi comunica non Dio, ma ciò che ha
ternità di una comunità. Come Chiesa siamo inter- scoperto di Dio, non la verità, ma quello che sa
pellati ad essere “grembo di vocazioni” è giusto della verità, comunica una esperienza, è un mes-
quindi dire: io ho una vocazione, io sono una voca- saggero convinto, ma parziale di un messaggio
zione; il Papa ricorda: “io sono una missione,” la mia che supera la sua comprensione, è un annuncia-
vita è esperienza vocazionale, qualsiasi compito io tore ma anche un esploratore non è quindi il caso
svolga all’interno della comunità, fosse anche il più che giochi a fare l’onnipotente”. L’accompagnato-
umile, tutti in comunità facciamo pastorale vocazio- re è coinvolto nel processo di accompagnamento
nale. La sfida tra noi e la società è quella di essere perché entra in relazione con la persona, però
persona vocazionale o essere persona senza voca- non è chiamato a cambiarla ma ad aiutare nel
zione. Occorre perciò Ri – partire dal centro, dal cammino. Nessuno di noi può esimersi da sentire
cuore; “Signore tu mi scruti e mi conosci” e ciò è il bisogno di accompagnamento, tutti abbiamo
possibile con l’ascolto profondo della Parola, e vivere bisogno di essere accompagnati anche chi accom-
la missione come giovane verso i giovani. La pasto- pagna ha bisogno di questa esperienza, l’accom-
rale vocazionale è in definitiva la pastorale dello sta- pagnamento dura tutta la vita, perché non c’è
re accanto agli altri, saper parlare al cuore dell’altro, maturità umana data in una persona, ma la vera
lasciare libero l’altro nella scelta, perché la vocazio- persona matura è colui che saprà trasformare le
ne non è costrizione, ma è attrazione, anche l’evan- sue immaturità in un’occasione di crescita. In Ge-
gelista Luca lo ricorda: “Egli fece come se dovesse sù si trova il potere di esercitare l’accompagna-
andare più lontano”. Buon lavoro a tutte. mento che è l’autorevolezza che si accompagna a