Page 2 - MDC Informa n.63
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da  custodire,  da  far  fruttificare  con  l’unico
               obiettivo:  il  bene  comune,  “perché  soltanto
               insieme  è  possibile  raggiungerlo,  accrescerlo             5 aprile 2018
               e  custodirlo,  anche  in  vista  del  futuro”.  L’at-  65esima Assemblea Nazionale USMI
               tuale  momento  storico  di  crisi,  ci  obbliga  a             (elettiva)
               riprogettare il nostro cammino, a darci nuove
               regole e a trovare nuove forme di impegno, a
               puntare  su  esperienze  positive  e  a  rigettare   Madre  Yvonne  Reungoat,  superiora
               quelle negative. La crisi diventa così occasio-  generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è
               ne di discernimento e di nuova progettualità.   la nuova presidente USMI.
               Quello che accomuna i consacrati è la sequela
               Christi,  come  spesso  ci  ricorda  Papa  France-  Madre Ester Pinca,  superiora generale
               sco, per cui ogni consacrato deve seguire Cri-  delle  Suore  Francescane  Alcantarine,  è  la
               sto e farsi gioioso annunciatore, anzi dobbia-  nuova vice-presidente.
               mo essere “memoria vivente” del Cristo pove-
               ro. Chi vuole seguirlo, è chiamato ad abban-
               donare  i beni, la casa, la famiglia, per iniziare
               il  suo  cammino  con  spoliazione.  La  povertà
               dei consacrati infatti, mira a “testimoniare Dio
               come  vera  ricchezza  del  cuore  umano,”  a
               confessare che con Cristo si possiedono beni
               migliori e più duraturi (Eb. 10,34). Le persone
               consacrate,  ha  sottolineato  Mons.  Carballo,
               sono chiamate non solo alla povertà persona-
               le,  ma  anche  a  una  povertà  comunitaria:  “I
               conventi  vuoti  non  sono  nostri,  sono  per  la
               carne di Cristo ( i poveri)”. La comunità reli-
               giosa quindi, deve farsi solidale nella povertà,
               è chiamata a farsi prossimo ai poveri, chiun-
               que  siano  e  dove  li  incontriamo.  Di  conse-
               guenza,  il  fine  delle  opere  va  ripensato  e,  a
               maggior ragione, non sono ammessi sprechi.
               Si  è  parlato  anche  dell’  “economia  del  volto
               umano,” ossia un’economia al cui centro vi è
               l’uomo, la persona nella sua  integrità. La di-
               mensione  economica  quindi,  è  intimamente
               connessa  con  la  persona  e  con  la  missione.
               Attraverso l’economia passano scelte rilevanti
               per la vita collettiva, nelle quali deve traspari-
               re  la  testimonianza  evangelica,  attenta  alle
               necessità dei fratelli e delle sorelle. Ne deriva
               che  la  credibilità  evangelica  dei  consacrati  è
               legata anche al modo in cui vengono gestiti i
               beni, per cui, non sempre tutte le tecniche di
               gestione  potrebbero  corrispondere  ai  principi
               evangelici  e  quindi,  concorrere  a  costruire
               rapporti di giustizia e di solidarietà, bensì ge-
               nerare situazioni di esclusione e di rifiuto. An-
               che nelle comunità è necessario superare una
               mentalità  funzionalista  con  la  cura  attenta  e
               la  valorizzazione  di  tutti  i  membri,  special-
               mente i più anziani che per la propria Fami-
               glia Religiosa hanno donato la vita con sacrifi-
               cio.  Si ringrazia sentitamente Madre M. Gra-
               zia  Rosace    per  l’offerta  di  questo  prezioso
               momento formativo. A ciascuna Religiosa Mis-
               sionaria Dottrina Cristiana giunga l’augurio di
               continuare ad essere quotidianamente ammi-
               nistratrice  prudente  e  fedele  nella  cura  dili-
               gente di quanto di bello e di buono le è affi-
               dato.
                           Suor M. Elena Turato



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