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da custodire, da far fruttificare con l’unico
obiettivo: il bene comune, “perché soltanto
insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo 5 aprile 2018
e custodirlo, anche in vista del futuro”. L’at- 65esima Assemblea Nazionale USMI
tuale momento storico di crisi, ci obbliga a (elettiva)
riprogettare il nostro cammino, a darci nuove
regole e a trovare nuove forme di impegno, a
puntare su esperienze positive e a rigettare Madre Yvonne Reungoat, superiora
quelle negative. La crisi diventa così occasio- generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, è
ne di discernimento e di nuova progettualità. la nuova presidente USMI.
Quello che accomuna i consacrati è la sequela
Christi, come spesso ci ricorda Papa France- Madre Ester Pinca, superiora generale
sco, per cui ogni consacrato deve seguire Cri- delle Suore Francescane Alcantarine, è la
sto e farsi gioioso annunciatore, anzi dobbia- nuova vice-presidente.
mo essere “memoria vivente” del Cristo pove-
ro. Chi vuole seguirlo, è chiamato ad abban-
donare i beni, la casa, la famiglia, per iniziare
il suo cammino con spoliazione. La povertà
dei consacrati infatti, mira a “testimoniare Dio
come vera ricchezza del cuore umano,” a
confessare che con Cristo si possiedono beni
migliori e più duraturi (Eb. 10,34). Le persone
consacrate, ha sottolineato Mons. Carballo,
sono chiamate non solo alla povertà persona-
le, ma anche a una povertà comunitaria: “I
conventi vuoti non sono nostri, sono per la
carne di Cristo ( i poveri)”. La comunità reli-
giosa quindi, deve farsi solidale nella povertà,
è chiamata a farsi prossimo ai poveri, chiun-
que siano e dove li incontriamo. Di conse-
guenza, il fine delle opere va ripensato e, a
maggior ragione, non sono ammessi sprechi.
Si è parlato anche dell’ “economia del volto
umano,” ossia un’economia al cui centro vi è
l’uomo, la persona nella sua integrità. La di-
mensione economica quindi, è intimamente
connessa con la persona e con la missione.
Attraverso l’economia passano scelte rilevanti
per la vita collettiva, nelle quali deve traspari-
re la testimonianza evangelica, attenta alle
necessità dei fratelli e delle sorelle. Ne deriva
che la credibilità evangelica dei consacrati è
legata anche al modo in cui vengono gestiti i
beni, per cui, non sempre tutte le tecniche di
gestione potrebbero corrispondere ai principi
evangelici e quindi, concorrere a costruire
rapporti di giustizia e di solidarietà, bensì ge-
nerare situazioni di esclusione e di rifiuto. An-
che nelle comunità è necessario superare una
mentalità funzionalista con la cura attenta e
la valorizzazione di tutti i membri, special-
mente i più anziani che per la propria Fami-
glia Religiosa hanno donato la vita con sacrifi-
cio. Si ringrazia sentitamente Madre M. Gra-
zia Rosace per l’offerta di questo prezioso
momento formativo. A ciascuna Religiosa Mis-
sionaria Dottrina Cristiana giunga l’augurio di
continuare ad essere quotidianamente ammi-
nistratrice prudente e fedele nella cura dili-
gente di quanto di bello e di buono le è affi-
dato.
Suor M. Elena Turato
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