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Momento di Comunione
2 gennaio 2016 n. 40
Roma GDL
Roma Monte Mario
Padova
Foligno
La Corona d'Avvento ha le sue radici nei riti pagani che si
celebravano in Germania a dicembre con luci, in onore del
dio sole. Come simbolo religioso fu ideata dal pastore pro-
protestante Johann Hinrich Wichern (1808-1881). La versio-
ne originale prevedeva una candela per ogni giorno
d’Avvento. Il Pastore la ideò verso il 1860 in un orfanotrofio
di Berlino: un candeliere a forma d'albero in cui erano dispo-
ste 24 candeline; più tardi, trasferendo l’orfanotrofio altrove,
probabilmente per mancanza di posto, l’albero venne sosti-
tuito da una corona ornata da 4 candele, una per ogni setti-
mana di Avvento, ma questa realizzazione non fu imposta.
Solo tempo dopo, si adottò nei ritrovi ecclesiali e nelle scuo-
L’Aquila le, infine nelle famiglie. Nel restante mondo cattolico,
l’usanza si diffuse dopo la seconda guerra mondiale. I vari
elementi hanno carattere simbolico: dai simboli invernali
legati alla natura, si passa a quelli legati alla teologia: la co-
rona, un anello composto da fronde sempreverdi di conifere
(abete, pino o anche tasso o alloro) rappresenta la speran-
za, per l’eternità, è simbolo della luce eterna che non volge
Villa S. Maria al tramonto: Dio padre e creatore. Le candele rappresenta-
no la luce donata a Natale a tutti gli uomini: Gesù Figlio del
Padre; sono 4, ognuna con una denominazione e un signifi-
cato peculiari. L'accensione di ciascuna indica la progressiva
vittoria della Luce sulle tenebre. La prima, simbolo di spe-
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