Qualche breve notizia su Rocca di Cambio
(Rocche ‘i Cagne in dialetto locale nome proveniente da Monte Cagno alle cui pendici sorge il centro del paese) è un comune italiano di 477 abitanti della provincia di L’Aquila, situato nella parte settentrionale dell’altopiano delle Rocche, all’interno del parco naturale regionale Sirente-Velino. Si pone in posizione moderatamente arroccata rispetto all’altopiano ed è dominato dal gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno. Il territorio si allunga in parte sull’altopiano fino a raggiungere Monte Rotondo, in comune con il territorio di Rocca di Mezzo, comprendendo anche il territorio montuoso di Monte Cagno (2156 m) e la parte meridionale della piana di Campo Felice con l’omonima stazione sciistica a cui deve la sua notorietà e il suo turismo invernale ed estivo. Con i suoi 1.434 m s.l.m. è il comune più alto dell’Appennino.
Cenni storici
Il borgo viene fondato come roccaforte medievale dai Longobardi nel IX secolo. Nel XII secolo vi si insedia la locale abbazia di Santa Lucia. Alla metà del Duecento, il paese partecipa insieme agli altri villaggi della conca aquilana alla fondazione dell’Aquila, sotto il dominio degli Angiò. Nei secoli
successivi Rocca di Cambio è rimasto sotto il controllo degli aquilani. Poi all’inizio del XIX secolo conseguentemente alle riforme francesi, Rocca di Cambio perde la sua autonomia amministrativa diventando nel 1814 frazione di Rocca di Mezzo. Il paese torna autonomo nel 1849, allorquando recupera il suo status di comune autonomo. Sul piano economico il piccolo centro rimane legato all’agricoltura e alla pastorizia, per tutto il XIX e parte del XX secolo, inizia a modernizzarsi solo a partire dal secondo dopoguerra e segno di questo nuovo corso è il fatto di venire dotato di luce elettrica e strade percorribili. Ma lo sviluppo vero e proprio lo si deve all’impegno del sindaco Aldo Jacovitti, che nel 1965 riesce a far passare il Giro d’Italia a Rocca di Cambio. Ciò consente al paese di farsi conoscere alla nazione. Nei decenni successivi un grande sviluppo all’economia locale viene dato dalla realizzazione della stazione sciistica di Campo Felice, poco lontana dall’abitato.
Clima
Il clima della zona è quello tipico delle zone montane di media altezza. D’inverno è rigido e nevoso, a seconda dell’annata, con il manto nevoso che nelle annate con più precipitazioni permane da novembre ad aprile a seconda anche dell’esposizione dei luoghi rispetto alla radiazione solare.
L’autunno è la stagione più piovosa seguita dalla primavera; l’estate è la stagione secca, con l’altitudine che mitiga le ondate di calore.
Terremoto del 6 aprile 2009
Il terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito la regione Abruzzo con epicentro nelle zone aquilane, ha coinvolto anche l’intero centro storico di Rocca di Cambio. Moltissime abitazioni sono state lesionate più o meno gravemente, con crollo parziale o totale di alcuni immobili. Il patrimonio immobiliare è stato fortemente segnato dal sisma e solo a ricostruzione completata si potrà disporre di un’esatta stima dei danni. Le tre chiese (la collegiata di San Pietro, la chiesa madre della Santissima Annunziata e l’abbazia di Santa Lucia) sono state danneggiate sia strutturalmente che architettonicamente, all’interno ed all’esterno. La chiesa di Santa Lucia e della Santissima Annunziata sono state riconsegnate alla popolazione, grazie ai lavori post terremoto. Nella collegiata di San Pietro, la torre campanaria ha subito una vera e propria “torsione” sull’asse verticale; internamente poi, il crollo della tamponatura e dell’intonaco dell’altare maggiore, ha fatto emergere un affresco di cui si ignorava l’esistenza. L’abbazia di Santa Lucia, già monumento nazionale ha subito danni seri, con crolli dei paramenti interni ed esterni delle pareti laterali ed è stata inserita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nella lista dei 45 monumenti da adottare, è stata riaperta il 29 giugno 2019. La chiesa madre della Santissima Annunziata, dopo aver subito lavori di ristrutturazione e ripristino per i danni subiti, è stata riaperta al culto dei fedeli nel dicembre 2010. Il corpo di fabbrica di accesso al cimitero è stato messo in sicurezza poiché essendo stato danneggiato, risultava inagibile; sorte peggiore è toccata all’ex-edificio scolastico che è stato demolito.
Tradizioni e folclore
La Sagra ijju Cerijje si rifà ad una precedente manifestazione caratterizzata dalla competizione di più “squadre” che si contendevano tra loro, il premio della giuria quale migliore realizzatrice dell’arrosto di pecora alla brace. La versione attuale, rilanciata nel 2000 dalla locale Associazione Pro-Loco, ha eliminato la competizione tra squadre e la manifestazione si è trasformata in una vera e propria “sagra paesana” che si svolge ogni anno, con data fissa, nei giorni 17, 18 e 19 agosto. Un altro piatto della cucina abruzzese e della tradizione locale, si può degustare durante la Polentata paesana che normalmente è in programma nei giorni 3 e 4 gennaio, al coperto, sotto
un grande tendone eretto nei pressi del Palazzo Comunale.
Il 3 maggio è usanza locale festeggiare “Santa Croce”: con un’escursione lungo le pendici di Monte Cagno, si raggiunge una “croce in metallo”, sita a quota 1780 m s.l.m. La Santa Patrona di Rocca di Cambio è santa Lucia che si festeggia, oltre al 13 dicembre in versione ridotta a causa dei rigori invernali, l’ultima domenica di giugno.
Il 13 luglio viene celebrata la scoperta miracolosa del dipinto della Madonna del Rosario, avvenuta secondo le cronache del tempo, il 13 luglio 1822. La rievocazione si svolge con solenni festeggiamenti e relativa processione, dalla Chiesa Madre verso la Collegiata di San Pietro, chiesa
presso la quale si trova il dipinto.
Da alcuni anni infine, la prima domenica di settembre si festeggia la Madonna della Neve in onore della Vergine Immacolata la cui statua, collocata a circa 1900 m su Monte Rotondo, per volere del cavaliere del lavoro Aldo Jacovitti, viene raggiunta dai fedeli o con un’agevole passeggiata in mezzo ai boschi o tramite gli impianti di risalita che vengono aperti al pubblico per l’occasione.
Cultura- Cinema
A Rocca di Cambio fu girata la prima parte del film “Il ritorno di don Camillo”, nel quale il paese si chiama Montenara. In ricordo dell’episodio, nel 2007 è stata posta una targa commemorativa sulla scalinata che conduce alla Collegiata di San Pietro, uno dei luoghi principali delle riprese.
Come si raggiunge Rocca di Cambio
Testi: Wikipedia, Foto: Google Immagini
Rocca Di Cambio e le Missionarie Dottrina Cristiana
Le Missionarie Dottrina Cristiana sono a Rocca di Cambio in Via della Canala presso casa Pietropaoli-Santarelli.
Perchè e cosa fanno? Ecco qualche notizia…
Per capire il legame tra le Missionarie Dottrina Cristiana e il paese di Rocca di Cambio dobbiamo risalire alla conoscenza di un insigne uomo di chiesa di cui lo stesso paese vanta i natali: Mons. Carlo Pietropaoli.
Segretario personale di Mons. Augusto Antonino Vicentini arcivescovo a L’Aquila dal 1881 al 1892, Mons. Carlo Pietropaoli nasce nel 1857, nel 1870 entra nel seminario diocesano di L’Aquila, lì consegue la licenza ginnasiale, poi quella liceale, passa all’Università Pontificia S. Apollinare a Roma e si laurea in Teologia, quindi consegue la specializzazione in Diritto Canonico. Nel 1879, il Canonico Mons. A.A. Vicentini viene nominato Vescovo di Conversano e trasferendosi, vuole con sé come segretario il seminarista Carlo Pietropaoli che con entusiasmo segue il suo ex professore. Proprio a Conversano, nel 1880 Pietropaoli, viene ordinato sacerdote dallo stesso Vicentini, conferenziere di elevate doti culturali, guadagna la stima di uomini eminenti nelle lettere, nelle scienze e nelle arti. Nel 1881 torna a L’Aquila con Mons. Vicentini promosso Arcivescovo della sua stessa diocesi natale, qui, in seminario, insegna storia e letteratura greca al seminario. Nel 1883 Mons. Vicentini fonda il periodico diocesano “La Palestra Aternina” e ne affida a Pietropaoli la direzione. In diocesi, è anche: direttore spirituale al Convitto Nazionale, all’ ospedale civile, al Monastero S. Basilio, all’Istituto Figlie della Carità e dell’Annunziata, è confessore ai Monasteri S. Amico e S. Lucia. Con la morte di Mons. Vicentini avvenuta l’11 settembre 1892, Pietropaoli è rimosso da tutti gli incarichi, e riversa tutto il suo impegno nell’insegnamento, mantenendo la cattedra di storia al seminario. Nel 1896 resta vacante la diocesi di Trivento (CB) e la scelta di Sua Santità Papa Leone XIII cade su Mons. Pietroepaoli; durante il suo ministero episcopale, Papa Leone XIII il 22 dicembre 1900, lo nomina Assistente al Soglio Pontificio, carica che consentiva il privilegio di presenziare alle cerimonie papali al lato destro del trono pontificio. Il 29 aprile 1913 viene nominato arcivescovo di Calcide da Papa Pio X, e poco dopo, il 19 maggio dello stesso anno, viene nominato Nunzio Apostolico in Venezuela; rientra in Italia nel 1918 e, stabilendosi a Roma, riveste l’incarico di Consultore della Congregazione dei Sacramenti e degli Affari Ecclesiastici Straordinari. Nel 1921 si reca in Perù, come rappresentante del Papa in occasione delle feste centenarie di indipendenza; torna in Italia nel 1922 per festeggiare il venticinquesimo di ordinazione episcopale, in tale occasione si stringe intorno a lui la sua ex diocesi di Trivento, che ancora una volta esprime riconoscenza al suo amato pastore. A Roma il 29 giugno dello stesso anno, colpito da un malore, è colto da morte improvvisa. I funerali si svolgono nella sua amata Rocca di Cambio, celebrati da Mons. A. Turchi Arcivescovo di L’Aquila. Le sue spoglie riposano nella cappella di famiglia nel cimitero di Rocca di Cambio.
Di seguito alcuni stralci del suo testamento olografo datato 15 maggio 1921:
“In nome di Dio Uno e Trino
Io qui sottoscritto, Carlo Pietropaoli del fu Luigi e Carmela Lolli, nato in Rocca di Cambio … e attualmente residente in Roma, Via della Ripetta n. 246, …dopo aver invocato il Nome di Dio Uno e Trino, la protezione di Maria Santissima Immacolata, di S. Giuseppe e del mio Angelo Custode, … dispongo di tutti i miei beni immobili e mobili, rustici e urbani, ragioni interessi, crediti,…che posseggo nei comuni di Rocca di Cambio, di Aquila e in Roma, nel modo che segue…Lascio la mia casa di Rocca di Cambio con la stalla, e pagliaio delle vaccine, e la prospiciente aia detta comunemente di Mazzarella, a mio nipote Don Giovanni Santarelli, il quale la donerà per lo scopo che io gli ho indicato, riservandosene l’usufrutto finché sarà in vita”…
Foto della casa “Pietropaoli-Santarelli”
Foto dei gruppi venuti in visita