Riceviamo e pubblichiamo:
Gli infermieri che non lasciano soli gli anziani: “Non torniamo a casa, qui la speranza è contagiosa”
Il bel gesto dei dipendenti della struttura ‘Villa Santa Maria” di Montenero di Bisaccia, paese zona rossa dallo scorso 19 marzo.
Quando hanno comunicato loro che Montenero era diventata zona rossa non hanno avuto dubbi, già consapevoli dei rischi che si corrono al giorno d’oggi con l’emergenza coronavirus.
Dieci infermieri della casa di riposo Villa Santa Maria di Montenero di Bisaccia hanno scelto di rimanere all’interno della struttura sanitaria che si trova alla periferia del paese blindato dallo scorso giovedì 19 marzo.
Non tornano a casa ma hanno deciso per ragioni di sicurezza, anche per il forte legame con gli ospiti della struttura, di non esporli a ulteriori rischi per la loro salute. “Siamo rimasti in struttura non perché ci sia qualcuno positivo, per fortuna stiamo tutti bene, ma semplicemente è l’unica soluzione per ridurre il rischio di contagio” raccontano in queste ore particolari.
“Siamo in perfetta armonia tra noi e gli anziani, cerchiamo di colmare le mancanze degli affetti che in questi giorni stanno colpendo la loro sensibilità”. A proposito di quello che gli ospiti di Villa Santa Maria stanno attraversando in questi giorni particolari in cui vengono rese molto difficili anche le visite da parte dei parenti, gli infermieri raccontano che “loro percepiscono che fuori di qui c’è qualcosa di più grande di noi, ma hanno capito che per il bene di tutti è giusto vivere di assenze anche se fa male”.
Sulla loro scelta di non tornare a casa gli infermieri affermano di essere “fieri ed orgogliosi di questa scelta resteremo fino al 3 aprile e poi se occorrerà rimarremo ancora”. Per testimoniare quella che è l’atmosfera che si vive all’interno di Villa Santa Maria hanno voluto girare un video in cui gli anziani cantano l’inno nazionale e confidano ciò che provano davanti a una telecamera.
“A Villa Santa Maria si registrano alti livelli di ottimismo e speranza, addirittura più contagiosi del covid-19” concludono. Un gesto che testimonia il grande cuore di questi operatori sanitari molto spesso trascurati.
Fonte: Primonumero.it